Arrivi a casa alle 8 di sera. Piove dalla mattina alle 7, ha iniziato nel momento esatto in cui hai messo il naso fuori di casa. L'esame è andato male ( ma lo saprai solo fra qualche settimana, quando il prof pubblicherà i voti e tu non ti ricorderai il tuo numero di matricola), ti sei fatta 4 ore di lezione col culo per terra e col naso vicino ai piedi tartufati di qualcuno, che tra l'altro li muoveva continuamente. Hai le vesciche ai piedi e la nausea causa indigestione di caffè, un sapore di cripta in bocca e un alone di puzza di treno che ti circonda.
Vorresti solo farti una doccia calda, ti accontenti di una tiepida se proprio.
Ma mentre seguendo la pista di orme bagnate apri la porta del bagno, leggi il biglietto "l'acqua calda non va" e metti il piede in una pozza capisci che va bene così. Che se la giornata è iniziata con una ruota bucata della macchina (e un imbarazzante tentativo di cambiarla) non può che terminare in un bagno reduce da uno schiuma party. E con una doccia fredda.
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