domenica 30 novembre 2014

adotta un genitore

Sarà difficile fare il genitore, ma santo cielo fare la figlia è un'impresa mica da meno.
Non ci sono precauzioni che possano impedirti di essere figlia, porca miseria.
è tutta la vita che provo di ragionare con la mia mamma e con il mio papà ( separati, riuniti, ri separati, riuniti, ri riseparati e via discorrendo in modo da garantire una vita molto equilibrata a me e a quel semplice, grazie al cielo, mio fratello), ma niente. Si comportano come due ragazzini ( youth!), non si prendono una responsabilità nemmeno a ricompensarli, arrivano a dei livelli di immaturità che nemmeno i bimbi all'asilo dalle suore, dei giochi del silenzio con dei musi lunghi annuali e un'ipocrisia e le colpe e le accuse e un continuo sputare merda che basta, davvero.
E puoi scappare finché vuoi, ma in qualche modo riescono sempre a farti finire in mezzo.
Non si sa come, ma è colpa tua. Sei in mezzo e ti prendi la merda di entrambe le parti.



Grazie di cuore mamma e papà per questi bei momenti.

domenica 23 novembre 2014

piercing, adattatori e mandarini

Siccome la frutta e la verdura in UK è tutta indistintamente paragonabile a carta igienica, come sapore, come consistenza e anche come colore, speravo avrei scampato il fastidio provocatomi dall'annuale sbucciatura di mandarini in luoghi chiusi da parte di sconosciuti. Secondo me i mandarini fanno una puzza illegale. Oltre a ricordarmi le merende alle quattro di pomeriggio alle elementari con le bidelle che davano il mocio nei corridoi e i fine pranzoni-cenoni con quella sottospecie di famiglia tra i gusci degli arachidi e i tappi di sughero martoriati da commensali annoiati, mi fanno proprio venire il mal di testa dal fastidio. Ci sono quegli odori, non per forza puzze, che fanno venire mal di testa, no? Per me alcuni sono quel cazzo di Alien di Thierry Mugler o l'odore del miele o dei sacchetti di mughetto nascosti nei cassetti delle mutande delle anziane insieme col libretto della pensione e i pezzi dei gatti di Swarovski rotti negli anni.
E invece no. Tre giorni fa, sull'autobus pieno all'inverosimile, un brillante ha avuto la necessità di sbucciarsi un mandarino. E altroché carta igienica. Un'ondata puzzolente che mi ha bruciato le narici all'istante.
Ed è subito sera. 
Già non ero proprio in forma perchè avevo fatto altri due piercing e, porca miseria, mi hanno torturato dal male e ho sanguinato che nemmeno Gesù in via crucis. Non ho mai patito così male per dei piercing ( sì, ne ho altri perchè sono una tipa tosta), lasciati dire, bel Adam apprendista tatuatore, che devi essere veramente più delicato e soprattutto che una tazza di thé non risolve la perdita di cinque litri di sangue. 
Quindi sono arrivata in camera che ero parecchio indecente e tremolante e sembravo davvero una fuggita da Scientology e cosa penso di fare? Di farmi un buon caffè solubile per rimettermi. Tempo di muovere un muscolo e rovescio la tazza sulla presa multipla che scoppia, bruciando l'adattatore e i caricabatterie di computer, i pod, telefoni e macchinetta fotografica, oltre a un pezzo di deliziosa moquette e l'angolo della coperta del letto.
Così di botto sono tornata agli anni novanta. Non ho più niente.
Mi devo fare spedire un walkman e un cercapersone.
Hello moto.



domenica 9 novembre 2014

apatia portami via

Sono entrata in una spirale in stile Modern Times in cui lavoro quattordici ore al giorno, mi lavo e vado a letto senza dormire. Solitamente non ho idea dell'ora o del giorno, spero sempre che non piova e che si esca da questa era glaciale e che la camicia non si sporchi così la posso mettere fino a fine settimana tanto non sudo siccome le miei ghiandole sudoripare sono momentaneamente congelate. Ho i grumi di sangue nelle occhiaie, un rush da stress come terza tetta e un alito fetido siccome mangio male e rutto anche parecchio. Ah, e non parliamo della stitichezza, che ormai è una affezionata amica che da un po' fa coppia con la caduta di capelli a ciocche, che però mi fa un po' sentire Jo di piccole donne.
L'unica cosa che ho notato in questa desolante situazione, è la costante e perenne inflazione di Frozen, che non smetterò mai di  dire quanto mi faccia cagare e quanto per me sia sopravvalutato e come non sia possibile che in una corsia di giocattoli gli si dedichi il 90% dello spazio riducendo la sezione barbie a uno scaffale misero con le rimanenze della collezione Fairytopya di tre anni fa.