Sessione estiva mon amour: la settimana prossima ho l'ultimo esame poi chi s'è visto s'è visto.
Siccome non sono molto sveglia, mi premuro di essere seguita dai migliori tutor: il Tito quando sono a casa ( da notare la penna nel culo, gli occhi flashati di Rocco sul pavimento, il mio cuscio* sullo sgabello e l'igiene complessiva della situazione)
e le tartarughe ninja dei poveri quando sono ai giardini (i Giardini Margherita a Bologna).
Grazie a loro ieri sicuramente non ho passato un esame. Aspettiamo i risultati, ma sono abbastanza convinta di aver toppato una domanda: anche perché ero troppo distratta dai capelli rigorosamente shatushati della fashionista che mi era seduta davanti. Se li è sistemati compulsivamente per due ore abbondanti: aveva caldo, ma doveva tenerli sciolti, ma doveva metterci in mezzo la matita per fare la hipster, ma doveva anche farsi una treccia di lato, ma le si impigliavano gli anelli, ma li preferiva finti spettinati, ma poi le si accavallava lo shatush, quindi li doveva lisciare nuovamente. Un girone infernale. Soprattutto perché il mio banchetto era fuso con lo schienale della sua sedia, quindi ero parecchio coinvolta nei suoi tormenti. E non smettevo di comporre mentalmente un mash up tra ''Hair'' e ''Stare per sempre insieme ai miei capelli''.
* il cuscio è il cuscino che avevo nella culla da piccola. Ormai dopo anni e lavaggi è un cencio di lana, toppe e pezze, ma non riesco a stare sul mio sgabello né a dormire senza di lui. Non fa ridere.