domenica 30 giugno 2013

in the ghetto

Sono delle giornate un po' di corsa: tra studio, lavoro e ospedale ho poco tempo per cazzeggiare. Ma stamattina ho deciso di ignorare per un paio d'ore il mio imperativo categorico. In realtà ho dei gran sensi di colpa, ma spero di riuscire a stare sveglia di più stanotte per recuperare lo studio ( sì, garantito). Comunque questa mattina ho finalmente finito alcuni 'muri' che andranno a formare una sorta di Harlem per le mie bambole. Sono semplici pannelli di cartone e compensato su cui incollo fotocopie o cartoncini vari, dipingo o decoro e riempio di fissante: uso la stessa raffinatissima tecnica da quindici anni, gran lavoro d'ingegneria.
Tra un 'harlem shuffle' e un 'in the ghetto' per ora ho partorito questo (le barbie sono Diva-barbie jazz diva e Nikki- barbie top model):



Fortunatamente al mondo c'è gente più seria di me, che sa che il gioco è bello quando dura poco. E ci si diverte e tutto, finché qualcuno non si fa male. Che poi è un attimo che passi dalla parte del torto. E dove mangiano i camionisti, lì si che si mangia bene.








giovedì 27 giugno 2013

schatush e tartarughe ninja

Sessione estiva mon amour: la settimana prossima ho l'ultimo esame poi chi s'è visto s'è visto.
Siccome non sono molto sveglia, mi premuro di essere seguita dai migliori tutor: il Tito quando sono a casa ( da notare la penna nel culo, gli occhi flashati di Rocco sul pavimento, il mio cuscio* sullo sgabello e l'igiene complessiva della situazione)

e le tartarughe ninja dei poveri quando sono ai giardini (i Giardini Margherita a Bologna).


Grazie a loro ieri sicuramente non ho passato un esame. Aspettiamo i risultati, ma sono abbastanza convinta di aver toppato una domanda: anche perché ero troppo distratta dai capelli rigorosamente shatushati della fashionista che mi era seduta davanti. Se li è sistemati compulsivamente per due ore abbondanti: aveva caldo, ma doveva tenerli sciolti, ma doveva metterci in mezzo la matita per fare la hipster, ma doveva anche farsi una treccia di lato, ma le si impigliavano gli anelli, ma li preferiva finti spettinati, ma poi le si accavallava lo shatush, quindi li doveva lisciare nuovamente. Un girone infernale. Soprattutto perché il mio banchetto era fuso con lo schienale della sua sedia, quindi ero parecchio coinvolta nei suoi tormenti. E non smettevo di comporre mentalmente un mash up tra ''Hair'' e ''Stare per sempre insieme ai miei capelli''.

* il cuscio è il cuscino che avevo nella culla da piccola. Ormai dopo anni e lavaggi è un cencio di lana, toppe e pezze, ma non riesco a stare sul mio sgabello né a dormire senza di lui. Non fa ridere.



domenica 23 giugno 2013

smalti, Pascoli e burrobirra

Sto studiando per l'ennesima volta Pascoli. Mi piace e mi è sempre piaciuto molto, ma santo cielo che entusiasmo. Se si legge nelle giornate sbagliate, dopo un centinaio di poesie su parenti e uccelli morti serve una flebo di baldoria. Ma non essendo assolutamente di attitudine vivace, mi dico:- mi passerò un euforico quarto d'ora dandomi lo smalto nei piedi.-
Ora, occorre una precisazione: ho dei piedi indecenti. Facendo danza da quindici anni e camminando scalza per dieci mesi all'anno non ho niente da invidiare a Bilbo Baggins e hobbit vari. Neanche i peli in certi momenti. Me ne vergogno e in estate provo di coprirli il più possibile in pubblico ( siano benedette le Birki's).
Ma l'altro giorno, appunto, volevo un po' sollevarmi lo spirito. Invece, aprendo la scatola degli smalti, mi scontro con la realtà che a volte dimentico: la mia allergia ai colori. Questi sono più della metà degli smalti che ho: 'somewhere over the raimbow'.


Rinuncio quindi allo smalto e cerco sollievo nell' alcol, finendo una bottiglia di un vino squallido che era nel frigo forse da Pasqua. Con il tappo (che non sapeva per niente di vino, talmente era di qualità)  ho fatto un ciondolo a tema Harry Potter (che novità), incollando una stampa della burrobirra ( butterbeer) trovata in rete e passando un fissante:



giovedì 20 giugno 2013

bambole che se la tirano

Questo pomeriggio sono stata un paio d'ore in casa a gongolare davanti a un nuovo vestito che ho preso.
Per le bambole.
Erano due-tre anni che lo volevo, ma costa qualcosa sopra i 50 euro: assolutamente troppo per me. C'avevo abbastanza rinunciato quando un paio di settimane fa l'ho visto su ebay alla metà della metà del prezzo di mercato. Gotta catch 'em all! Preso!
è il caftano della barbie breeze della serie di silkstone palm beach. Assolutamente snob e pretenzioso, assolutamente perfetto per la mia Greta (Poppy Parker sweet confection), una mezza ereditiera di dubbia intelligenza ma di ricchezza certa -ogni riferimento a fatti o persone è puramente casuale-.
La foto è indecente, ma il vestito ( l'outfit?) è bello bello, bello in modo assurdo. E Greta lo ostenta con uno sprezzo che adoro.


Anche se vestita così mi ricorda davvero troppo Magda (la vecchia) di 'Tutti pazzi per Mary'.

lunedì 17 giugno 2013

how do you know i'm mad?

Sono intollerante all'estate. E alle persone in estate. Alle squinzie con i vestiti senza spalline che passano la giornata a sistemarsi le tette. A quelle che causa caldo sfoggiano gli shorts ma mettono gli indianini di puro cuoio a mezzo polpaccio. Ai ragazzi con le maglie aderenti e scollate a V che neanche Zoolander. A quelli che mettono le infradito e camminano come i cani con i cappottini. Alle espadrillas, alla bigiotteria di legno e di caucciù, alle gambe di un colore e le braccia di un altro e agli occhiali da sole dispersi tra i capelli.
Sono intollerante al mondo, ecco cosa. Sono misantropa. O forse sono solo matta.
A proposito, qualche tempo fa ho fatto questo biscotto-stregatto con il fimo: mi sono ispirata ad una serie di Re-ment.





sabato 15 giugno 2013

harry potter e unghie finte

In settimana ho finalmente montato la mascherina dell'interruttore della luce in camera mia. Era da tre mesi ( da natale, in realtà) che accendevo la luce mettendo uno spiedino nel buco nell'intonaco del muro. Che vita rischiosa.
Comunque, mi sono ispirata a qualche immagine vista in rete ( tumblr direi, ma ipotizzo) per decorarla in stile Harry Potter:


Da notare il muro lercio intorno. Sono una decina d'anni che devo imbiancare.

E siccome di Harry Potter non mi stanco mai ( apertura della fiera dei doppisensi), ho preso al 99cent anche un set pacchianissimo di decorazioni unghie per un progetto futuro ( sì, voglio unirmi all'esercito che crea le pozioni nelle bottigliette di vetro). Ebbene, è la prima volta che mi sono trovata davanti delle unghie finte: mi hanno catturato per un'ora buona, davvero non mi capacitavo del loro esistere. Sarà un'associazione strana, ma mi sembrano le squame di Godzilla. E vorrei complimentarmi con chi le riesce a portare: saranno trash finché vuoi ma ci vuole una certa abilità a farci la lavastoviglie.
Allego foto-testimonianza della mia esperienza:

martedì 11 giugno 2013

pettinare le bambole

Io gioco con le bambole. Non mi interessa cosa pensa la gente. Ho smesso di vergognarmi. Anzi, inizio a vantarmene con atteggiamenti da Rasputia: ho ventun anni e ho la camera piena di bambole. 
Ma quindi le collezioni, le tieni sulle mensole per bellezza? No: hanno quasi tutte un nome e una storia. Le vesto, le pettino, cambio loro i posti almeno un paio di volte al mese, invento storie e faccio in modo di creare ogni oggetto di cui potrebbero avere bisogno.
'' She's a crazy girl in a crazy world.''
Qualche giorno fa ho preparato questo joystick  della playstation per Skipper (è la teen skipper rilanciata nel 2009, con la pink family di barbie).




''Li fe in plastic is fantastic''

giovedì 6 giugno 2013

pimp my shirt

Altro giorno, altro esame. Altra sveglia ore cinque di mattina dopo notte in bianco. Ma oggi è andato bene, poi era a Rimini. Che per una festaiola come me equivale a passeggiata al porto e al lungomare. Ore otto di sera a casa, trasgressione a livelli pericolosi.
Ho messo ( e inzuppato di sudore, che eleganza) questa camicia: è una camicia da uomo smessa da qualche cugino su cui ho cucito (con maestria) una serie di bottoni, borchie, pendagli vari che mia nonna stava buttando. Nella foto si vede solo il colletto, ma ne ho messi un po' ovunque, che stile invidiabile.



Qualche consiglio per lo studio? Essere il bersaglio di un imbarazzante carro armato di cartone guidato tronfiamente dal tuo gatto.