domenica 30 giugno 2013

in the ghetto

Sono delle giornate un po' di corsa: tra studio, lavoro e ospedale ho poco tempo per cazzeggiare. Ma stamattina ho deciso di ignorare per un paio d'ore il mio imperativo categorico. In realtà ho dei gran sensi di colpa, ma spero di riuscire a stare sveglia di più stanotte per recuperare lo studio ( sì, garantito). Comunque questa mattina ho finalmente finito alcuni 'muri' che andranno a formare una sorta di Harlem per le mie bambole. Sono semplici pannelli di cartone e compensato su cui incollo fotocopie o cartoncini vari, dipingo o decoro e riempio di fissante: uso la stessa raffinatissima tecnica da quindici anni, gran lavoro d'ingegneria.
Tra un 'harlem shuffle' e un 'in the ghetto' per ora ho partorito questo (le barbie sono Diva-barbie jazz diva e Nikki- barbie top model):



Fortunatamente al mondo c'è gente più seria di me, che sa che il gioco è bello quando dura poco. E ci si diverte e tutto, finché qualcuno non si fa male. Che poi è un attimo che passi dalla parte del torto. E dove mangiano i camionisti, lì si che si mangia bene.








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