"Sotto questa luna, dimmi cosa pensi di meea". Intro molto spiritosa dedicata a Olmo.
Comunque, ormai mi sono abituata a condurre una vita di merda. Però quando sembra che non possa andare peggio, ecco che la merda diventa diarrea. A spruzzo.
Comunque, ormai mi sono abituata a condurre una vita di merda. Però quando sembra che non possa andare peggio, ecco che la merda diventa diarrea. A spruzzo.
E dopo questa introduzione degna di un corto porno, vorrei
spiegare i nuovi motivi che mantengono sotto zero lo standard di soddisfazione
della mia vita.
Primo, lavorare dodici ore al giorno ed essere pagata meno
di un bambino schiavo del sud est asiatico. Per di più, lavorare per italiani
che sanno fin troppo bene come sfruttarti e fare leva sulla tua palese mancanza
di risorse. Ed essere vittima di un nonnismo vergognoso che ti fa piangere che
nemmeno la protagonista di uno shojo.
Secondo, convivere con due trentenni inglesi con un senso
dell’igiene non pervenuto, in una casa lurida e che ogni volta che esci dalla “tua”
camera sterilizzata alla bell’e meglio ti prende un senso di sconforto e una
grande nostalgia dei pavimenti di marmo o di cotto o di qualsiasi materiale lavabile
con candeggina.
Terzo, la tirchiaggine estrema di uno dei due coinquilini
nonché padrone di casa, che conta i minuti di apertura acqua doccia, si conta
le patatine che mangia, cronometra le lavatrici e il minutaggio microonde.
Quarto, una cazzo di unghia incarnita nel pollicione del
piede che sbatti statisticamente in ogni spigolo esistente sul globo terracqueo.
Allora, questo è un discorso molto serio e molto da giovane. Io ho dei piedi
disgraziati. L’unghia in questione, dopo essere stata nera per cinque o sei
mesi, mi è caduta ( per la settima volta direi) ed era in via di crescita. Non
so cosa capita il mese scorso, ma quella traditrice decide di infilarsi nella
carne. Ed è iniziato l’inferno. Correrci sopra per delle giornate intere mi fa
desiderare un taglio netto. Al pronto soccorso mi hanno medicato, ma sta
stronza non demorde. E, per chiudere in bellezza, aggiungo che fa tanto di quel
pus che sembro Slimer dei Ghostbuster.
Quinto, sono povera. Cosa che però mi spinge a svegliarmi:
tra offerte, coupon e conteggi matematici degni di Will Hunting mi riesco a mantenere con 12-14£ alla
settimana, affitto escluso trasporti inclusi.
Sesto, i clienti molto molesti. Dei Lord disgustosi che con la seconda birra si convincono di
essere dei Beckham e, non so con per quale reazione chimica dell’acool, si
convincono pure di parlare un italiano fluente e non la smettono più con le
frasi d’acchiappo. Con un risultato tragicomico, in un misto di Stanlio e Olio,
Mike the Situation ( “ Ciao seniorina, sei bela”), Heather Parisi e Brian e
Garrison.
As usual, never a joy.
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