lunedì 20 ottobre 2014

" inequivocabilmente merda"

"Sotto questa luna, dimmi cosa pensi di meea". Intro molto spiritosa dedicata a Olmo.

Comunque, ormai mi sono abituata a condurre una vita di merda. Però quando sembra che non possa andare peggio, ecco che la merda diventa diarrea. A spruzzo.
E dopo questa introduzione degna di un corto porno, vorrei spiegare i nuovi motivi che mantengono sotto zero lo standard di soddisfazione della mia vita.
Primo, lavorare dodici ore al giorno ed essere pagata meno di un bambino schiavo del sud est asiatico. Per di più, lavorare per italiani che sanno fin troppo bene come sfruttarti e fare leva sulla tua palese mancanza di risorse. Ed essere vittima di un nonnismo vergognoso che ti fa piangere che nemmeno la protagonista di uno shojo.
Secondo, convivere con due trentenni inglesi con un senso dell’igiene non pervenuto, in una casa lurida e che ogni volta che esci dalla “tua” camera sterilizzata alla bell’e meglio ti prende un senso di sconforto e una grande nostalgia dei pavimenti di marmo o di cotto o di qualsiasi materiale lavabile con candeggina.
Terzo, la tirchiaggine estrema di uno dei due coinquilini nonché padrone di casa, che conta i minuti di apertura acqua doccia, si conta le patatine che mangia, cronometra le lavatrici e il minutaggio microonde.
Quarto, una cazzo di unghia incarnita nel pollicione del piede che sbatti statisticamente in ogni spigolo esistente sul globo terracqueo. Allora, questo è un discorso molto serio e molto da giovane. Io ho dei piedi disgraziati. L’unghia in questione, dopo essere stata nera per cinque o sei mesi, mi è caduta ( per la settima volta direi) ed era in via di crescita. Non so cosa capita il mese scorso, ma quella traditrice decide di infilarsi nella carne. Ed è iniziato l’inferno. Correrci sopra per delle giornate intere mi fa desiderare un taglio netto. Al pronto soccorso mi hanno medicato, ma sta stronza non demorde. E, per chiudere in bellezza, aggiungo che fa tanto di quel pus che sembro Slimer dei Ghostbuster.
Quinto, sono povera. Cosa che però mi spinge a svegliarmi: tra offerte, coupon e conteggi matematici degni di Will Hunting  mi riesco a mantenere con 12-14£ alla settimana, affitto escluso trasporti inclusi.
Sesto, i clienti molto molesti. Dei Lord disgustosi  che con la seconda birra si convincono di essere dei Beckham e, non so con per quale reazione chimica dell’acool, si convincono pure di parlare un italiano fluente e non la smettono più con le frasi d’acchiappo. Con un risultato tragicomico, in un misto di Stanlio e Olio, Mike the Situation ( “ Ciao seniorina, sei bela”), Heather Parisi e Brian e Garrison.

As usual, never a joy.



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