Ovviamente scherzo.
Non vedo l'ora sia domani, perché finalmente finirò di lavorare per sto "organizzatore di eventi" per provincialotti che mi sta rubando l'anima dal corpo da quasi due settimane. è un esaltato schiavista che organizza cene di gala pacchianissime per clienti tamarri. Che ci sta facendo lavorare diciotto e dico diciotto ore al giorno, che si atteggia più di Jennifer Lopez e Mariah Carey messe insieme, e che onestamente mi ha stracciato le gonadi con il suo fare da Briatore.
Oggi poi, sono particolarmente alterata perché dopo il lavoro -oggi solo otto ore- devo uscire con sto gruppo di persone che mi fanno venire l'orticaria. Sono mezzi poeti, mezzi intellettuali, mezzi hippie: che la menano con l'uguaglianza, i diritti, le balene di Greenpeace, i sacchetti del tabacco e le Rizla, i baffi e la coppola da hipster, che però a me sembrano da fascisti. Che portano avanti ideali del comunismo della Prima Internazionale, che manifestano per i diritti degli animali da compagnia dei soldati dell'Uganda, che fanno yoga e cazzate new age perché non hanno bisogno dei beni materiali, ma poi guai a toccargli la Reflex, la Cinquecento, il mezzo negozio Apple che hanno in camera o i mille euro di paghetta mensile passata dai genitori. Non vedo l'ora di passare del tempo a conversare con loro sul disagio dei bambini lavoratori del Vietnam, mangiando cibo orientale alternativo-borghesuccio anche se comprato al Lidl e osservando le loro scarpette firmate made in Thailandia con le calze Gallo da venti euro a filo.
E, tornando a san Valentino: non so mantenere nessun tipo di relazione, quindi non ho mai festeggiato san Valentino. Domani perciò manderò avanti questa tradizione, facendo finta che non mi interessi avere una persona che mi voglia bene con cui passare la serata.
Per adattarmi al tema e sentirmi meno fuori dal mondo, indosserò comunque questo braccialetto che mi sono fatta:
" Valentine sold his soul"
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