domenica 30 marzo 2014

come se fosse Antani

Mi sto ancora riprendendo dall'inzuppata di ieri notte. Da sobria non avrei potuto sopportare la supercazzola che mi ha piantato la conoscente con cui sono uscita.
Dalle undici alle quattro di notte a discutere sul taglio di capelli che si vorrebbe fare in un futuro prossimo che prevedo non verrà mai perché ha lo stesso taglio di capelli da almeno dieci anni nonostante vada dal parrucchiere tutti  i venerdì pomeriggio come le vere giovani.
Discutere non è la parola giusta, perché implicherebbe un confronto. Non è stata nemmeno una conversazione. è stato un cazzo di monologo di cinque ore riguardo le tre dita di capelli che si vorrebbe tagliare. Ho annuito talmente che mi aspetto una cervicale a breve.
Ero diventata un incrocio tra quegli uccellini di legno che bevono dai vasi che si vedono sempre in Titti e Silvestro (Titti, muori) e un membro di quelle gang del ghetto che gira con la decapottabile truccata con la musica a busso e tiene il tempo annuendo mentre ti fissa minaccioso ai semafori.
Non si può. Sono sei centimetri di capelli che non meriterebbero nemmeno un minuto del mio tempo e che mi hanno preso cinque ore. Che mi hanno rovinato l'ennesima serata, che avrei potuto passare in casa a finire di guardare la terza stagione di Sherlock.
"Misericordia Adelaide!"
Oggi, quindi, per sfogare l'irritazione accumulata ma soprattutto per non pensare al mal di testa postumo, mi sono messa in cortile a dipingere cose. Io pimpo cose.
Ho finito una scatola a tema Monsters & co, ispirandomi ad un disegno che ho visto su Tumblr credo.



Poi ho stencilizzato una Luna P su una canotta che mi sono fatta da una vecchia maglietta di mio fratello.


"Tarapìa Tapìoco! Prematurata la supercazzola, o scherziamo?"


mercoledì 26 marzo 2014

odi et amo quotidiani #5

odi chi non rimette i tappi alle bottiglie.
amo mettere le frecce per voltare quando sono in macchina.
odi stendere e raccogliere i panni.
amo quando le commesse tolgono l'anti-taccheggio dai vestiti con quel coso magnetico.
odi chi usa i calzascarpe.
amo la schiuma del cappuccino.
odi i piercing all'ombelico.
amo le monete pulite.
odi le cerniere asimmetriche che s'inceppano quando sei di fretta.
amo mettermi il deodorante. solo ed esclusivamente al borotalco.
odi gli shampoo che non fanno la schiuma.
amo quando ritrovo le coppie di calzini e amo fortissimamente appallottolare i calzini.
odi gli occhiali che si appannano nei momenti meno opportuni.
amo togliere la chiavetta dal computer infischiandomene della rimozione sicura. so hardcore.
odi gli aperitivi e la gente che si mette in tiro per andarci.
amo i temperini per matite.



lunedì 24 marzo 2014

Alma Mattel Studiorum

Il mio computer continua la sua guerra di logoramento. Si spegne, compiaciuto, ogni venti minuti e nemmeno lo sfiora l’idea della connessione internet. Probabilmente sta interpretando un ritorno al ’95, mettendomi a disposizione app notevoli del calibro di Paint, Blocco Note ( grande incognita ), Campo minato e il Solitario: peccato che poi non puoi goderti la cascata rimbalzata delle carte finali, perché sto pezzo di stronzo si spegne nel bel mezzo.           
Nel mentre, tra crisi isteriche solitarie, vent'anni schiavo al lavoro, Jhonny Cash e terrore di vedere i miei genitori insieme, il 20 marzo mi sono laureata. Psicologicamente e fisicamente esausta. Insoddisfatta e mediocre: ma in corso, senza brufoli e senza dovere un cazzo di niente a nessuno. Boom Baby!
Ho bevuto come un pirata e ho confermato la mia teoria su me stessa che ho una notevole resistenza all’alcol. E che odio la menta, mamma mia quanto odio la menta. Un saluto ai ragazzi di San Francisco che abbiamo riaccompagnato in albergo, grazie dei fiori. E un grazie immenso alla mia amica preferita, se non era per te…



E ora? Horror vacui. 
Intanto sto preparando i nervi per la trasferta in Inghilterra.
" Embrace yourself, England is coming".

venerdì 14 marzo 2014

bambole all'ingrasso

Una delle cose positive dell'essere insonni è che puoi sfruttare al massimo le ventiquattro ore.
Certo, dopo un paio di settimane senza sonno inizi a perdere dei colpi e ti serve una pera di Nopron ( ormai introvabile se non nelle mie scorte da professor Piton) o Minias, ma io e molti anziani siamo la prova che si può vivere abbastanza normalmente dormendo quattro ore a notte.
E come impiegare fruttuosamente venti ore in un giorno? Cosa fare nei giorni in cui non lavori? Cosa fare di produttivo negli orari " inconsueti" in cui la gente dorme e tutto è chiuso? Beh, avresti una benedettissima tesi da discutere. 
Hai una casa in condizioni che nemmeno dopo Katrina. Hai da lavare-stendere-stirare tanti di quei panni che la lavanderia sembra il mercato di Aladdin.
Hai tanta di quella roba da fare che, per prenderci, fai niente.
Anzi, peggio: fai cose inutili. Per esempio, questa notte dovevo finire degli avanzi di varie paste ( pasta di mais, porcellana fredda, un'altra pasta fatta con bicarbonato e amido di mais...), e questo è quello che ho sfornato:


Breve riflessione psicologica stile posta del cuore: cosa si evince da questo? Che, oltre a scappare dalle mie responsabilità, sono una di quelle belle persone che, quando non sa cosa fare, mangia. E se non può mangiare, perché sta mettendo su tipo un chilo al minuto ( eh, ma è lo stress; eh, ma è il cortisone; eh, ma ho le ossa grandi ), cucina. E se non può cucinare, perché sono le quattro di notte e in casa la gente dorme, cucina per finta. Che ragazza equilibrata. Da sposare.

In più ho sistemato delle miniature di Barbie, come sempre di un realismo inaudito. 
La latta porta muffin o come si chiama, l'ho fatta seguendo il tutorial di Myfroggystuff su youtube.




lunedì 10 marzo 2014

barbie, bambole brutte e donne anche peggio

Mentre sabato scorso molte donne erano in giro a festeggiare per l'8 marzo, io - ignorante della festa, " nel senso che ignora"- ero a lavorare. Ad una certa arriva 'sto gruppo mal assortito di donne sulla cinquantina, agghindate da puttanoni con una puzza sotto il naso che spostati e con rispettivi compagni-mariti-martiri fin troppo sottomessi.
Mentre le tipe non perdevano occasione di criticare qualsiasi mossa della cameriera, alias la sottoscritta ( per la cronaca, con giustificazioni del tipo " eh, ma vedi è pallidissima", o " sicuro se la fa con quel biondo", o " eh, ma è lei che puzza di borotalco? " tu sia maledetta nei secoli dei secoli, per odiare il borotalco) , uno dei poveretti a fine serata mi ha lasciato la mancia " perchè è la vostra festa".
Io non so che torture psicologiche abbia dovuto patire quell'uomo per arrivare a formulare un pensiero del genere, ma lo ringrazio davvero di cuore. Arriverà il giorno in cui le sue catene si spezzeranno. Non ho mai ricevuto mance, quindi quando il "boss" me l'ha fatta tenere è stato " feels like heaven".
Comunque, perché mettere da parte quei dieci euro per una buona causa? Non io, sono troppo poco responsabile. Tenevo d'occhio questa canotta da almeno sei mesi, era lei la mia buona causa. Così oggi ho investito i miei soldini in questa meraviglia:



Poi, uscita dall'Oviesse, mentre buttavo un pugno di fazzolettini usati ( raffreddore state of mind), ho visto questa disgrazia nel rusco-pattume:



è così brutta che l'adoro! L'ho messa a bagno nel disinfettante e fra qualche giorno vedremo dove collocarla ( " non Serpeverde, non Serpeverde" ).

venerdì 7 marzo 2014

chitty chitty bang bang

Se fosse un album di foto su facebook lo chiamerei " London calling". E ci metterei le foto di me stessa con le mie best friends forever con magliette dei Rolling Stones e dei Clash che attraversiamo le strisce pedonali di Abbey Road. #OMG #happyness #harrystyles #myfavouritesingerisRingoofRamones. Se fosse un video su youtube farei un video tag o video haul, con gli acquisti fatti da Lush e Claire's e con i vuoti di Starbucks sullo sfondo. E qui si è presa una piega verso Blu notte di Lucarelli.
Ma è uno sfogo sul blog di una miserabile ( immacolata prega per noi, siam peccatori, ma figli tuoi?), quindi lo chiamo come dico io, e ora spiego perché.
Dopo la laurea, in aprile andrò in Inghilterra per un po'. Apparentemente poche problematiche, a parte il solito cagarmi in mano per qualsiasi avvenimento esuli la mia quotidiana routine: fidata Ryanair per il viaggio, famiglia per cui vado a lavorare che mi offre vitto-alloggio, conoscenza base della lingua ( I speak potato). Apparentemente, appunto.
Siccome la destinazione è un villaggio nel mezzo di una valle che mi immagino in stile BraveHeart, dovrò usare la macchina per muovermi. In Inghilterra. La macchina. To the left.
"Ma che stiamo, all'Inghilterra? "
E qui arriviamo all'epica scena di Ace Ventura- Missione Africa, che dò per scontato tutti conoscano ( tutti i miei amici immaginari): ecco, non è altro che la mia proiezione in un prossimo futuro. Ho una gran angoscia.  Non so guidare a destra, figuriamoci a sinistra. Finirò come il macchinino azzurro a tre ruote nemico di Mr. Bean.
Che poi se non sbaglio il film Chitty Chitty Bang Bang fu sceneggiato da quel genio paurosissimo di Roald Dahl. Come al solito, titolo porno e trama per niente ambigua, lo adoro per questo.



"Parchieggio Perfietto"

domenica 2 marzo 2014

mai'naggioia

Settimana tristarella: solito picco di disagio esistenziale, solita demotivazione psico fisica, solita costante delusione da me stessa.
In più mi sento soffocare da una serie di incombenze che non ho idea di come gestire e che mi danno l'ennesima prova manifesta che sono una "disgraziata buona da niente", come mi appella la mia nonna paterna.
Ieri al lavoro sembrava non potesse andare peggio: dopo essermi tagliata con un bicchiere rotto (non da me) e aver sanguinato su tutto il bancale di bicchieri già puliti ed essermi condannata a due ore extra non retribuite, pensavo seriamente a come ottenere il porto d'armi.
Ma, è bastato il medicamento del cuoco con questo cazzutissimo cerotto a farmi recuperare l'entusiasmo ( ovvero, un livello accettabile di depressione, con cui riesco a convivere) e a farmi finire la giornata con quel poco di dignità che conservo con gelosia.



Ma, quando si dice sorridi che il mondo ti sorride, ancora puzzolente di pizza e carica della positiva adrenalina conferitami dal cerotto ( le Bull Boys mi fanno correre più veloce!) sono arrivata a casa e ho dato le gocce anti acari nelle orecchie dei gatti. Questa la reazione in stile ictus di Rocco. Mi stavo seriamente pisciando addosso dal ridere.