In più mi sento soffocare da una serie di incombenze che non ho idea di come gestire e che mi danno l'ennesima prova manifesta che sono una "disgraziata buona da niente", come mi appella la mia nonna paterna.
Ieri al lavoro sembrava non potesse andare peggio: dopo essermi tagliata con un bicchiere rotto (non da me) e aver sanguinato su tutto il bancale di bicchieri già puliti ed essermi condannata a due ore extra non retribuite, pensavo seriamente a come ottenere il porto d'armi.
Ma, è bastato il medicamento del cuoco con questo cazzutissimo cerotto a farmi recuperare l'entusiasmo ( ovvero, un livello accettabile di depressione, con cui riesco a convivere) e a farmi finire la giornata con quel poco di dignità che conservo con gelosia.
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