E niente, è proprio una realtà che mi sfugge. E nonostante, penso che questa cultura del pub sia meravigliosa e da preservare: tutti di legno, tutti con sta puzza di aglio ( come qualsiasi luogo chiuso in tutto il territorio inglese, scusate il razzismo e il fare di tutta l'erba un fascio, ma è così punto e basta, annusatevi un po' in giro), tutti con sti schermi con la partita del Manchester City o United, con la gente che urla davvero " una pinta" e con quell'atmosfera da covo dei pirati che quando poi esci e sono nemmeno le otto di sera rimani sconcertato e boh, che roba straordinaria.
Ecco, scusate l'osservazione da antropologa mancata, ma davvero, certe peculiarità mi commuovono. Comunque, questa voleva essere un'introduzione ( e un modo per pavoneggiarmi del mio appuntamento con un figo che "tesoro vuoi dire maschiole" che scusate ma ha anche un tatuaggio di Spongebob, quasi come Marc Jacobs ) per mostrare l'ennesimo Art Attack di riciclo, fatto con un sottobicchiere intascato al pub, il coltellino del cavatappi, le dita della scrivente e gli acrilici del Poundland. L'idea non è assolutamente mia, l'ho vista in giro per la rete.
Ora posso bere tutto il thé che voglio senza lasciare aloni. Nevermore, il thé è per i deboli.
Non so perché sto pensando alla nonna di Elliot di Scrubs.
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