giovedì 3 luglio 2014

la ruota gira ma a volte è lenta

Sai com’ è: le disgrazie non vengono mai da sole. Sia mai.
Per questo quando ieri mi si è fermata la macchina nel bel mezzo della provinciale alle due di notte sapevo che quello era solo l’inizio di una saga. Mentre aspettavo la mia amica piangendo, sapevo.  
Stanotte mentre non dormivo causa piccoli problemi di cuore, sapevo che come al solito avrei abortito l’ennesimo embrione di relazione, con  la mia invidiabile capacità di sminchiare cose. 
Stamattina sapevo già l’esito della riunione straordinaria al lavoro: purga e licenziamento in tronco di dieci cameriere su dodici, quindi da lunedì prossimo sono col culo a terra e le tasche vuote ( “… and no  money in our coats” ) . 
Questo pomeriggio ho forato la gomma della bicicletta a quindici chilometri da casa, con quaranta gradi all’ombra ( e con l’atleticità della sottoscritta è stata un’impresa tornare) e sapevo, sapevo che non era ancora la fine. 
Poco fa mi chiama una conoscente che detesto, tornata in anticipo dalle vacanze. Mi vuole vedere, la sgodevole. Può andare peggio (Igor rispondi che potrebbe piovere!) ? Ma perché no? Un attimo fa,  Ennesima litigata colossale con papo, che ti dice tanta di quella brutta roba da averne per un altro paio di vite. E Successiva telefonata della nonna paterna in difesa del figliolo, che rilancia con potenziamento degli appellativi e lancio di maledizioni dialettali.

Sono in corto circuito psico-fisico. Ma penso non sia ancora finita. Anzi lo so.
Per questo ho fatto un segnalibro con un abbassalingua. Per rispondere al male con ulteriore male.
Chhhh Chhhh ( Sono Darth Vader che respira pensando al male).

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