venerdì 27 dicembre 2013

the Crazy Cat Lady starter kit

Trascorso un gran Natale con i tuoi, come da tradizione. Con, appunto, la tradizionale pizza del pakistano-con-gli-occhi-blu nel ruolo dei ''miei'' sia per il cenone del 24 sia per il pranzone del 25.
Però quest'anno ho ricevuto dei regali. Ammazza che mazza.
Ero davvero grata e contenta. Anche se, riflettendoci, l'immagine che i conoscenti hanno della sottoscritta non è forse così lusinghiera. 
''Cosa avrà voluto dire?''






Cioè, potrei essere la più giovane gattara del secolo. O Catwoman, ma ho la testa grande e non m'entrerebbe la calottina in lattice con le orecchie. Non è che non c'ho il fisico, eh.







lunedì 23 dicembre 2013

quei regali fatti col cuore

L'importante è il pensiero una beata fava, siamo d'accordo. Ma comunque è già qualcosa.
I miei genitori manco il pensiero. Si scordano candidamente il mio compleanno da almeno quindici anni. Anche se, qualche anno, come questo, la mia mamma ha realizzato qualche giorno in ritardo. Mi immagino il momento della rivelazione:- Ehi, la mia figliola è una decade che non compie gli anni, 'spetta che faccio mente locale..esatto, lo sapevo che in questi giorni era il suo compleanno, sono fin troppo premurosa!-
Oggi quindi, con soli tre giorni di ritardo, mi ha consegnato il preziosissimo regalo chiaramente fatto con tanto cuore e amore di madre. Un bel sacchetto della farmacia pieno di campioncini elemosinati dalla profumeria di fianco al suo negozio.


Sono comunque contenta che se ne sia ricordata, sarà lo spirito del Natale assorbito a tradimento da quell'impostore del mio corpo, ma mi ha fatto davvero piacere.
E, presa da questo benessere infame, ho fatto pure biscotti, pandori e addirittura quei schifosi di panettoni - i cavalli di Troia di canditi e uvetta- per le mie bambole. Ero in trance, in un trip natalizio di cui non avevo nessun controllo. 
Ora me ne vergogno. Sono rinsavita. Ho avuto un paio di ore di debolezza, ho tradito il mio status di paria del Natale. E voglio assumermi le responsabilità delle mie azioni. Non userò le carte ''Amore non è come sembra'' e ''Mi hanno messo una pastiglia nel drink''. 
Ecco di cosa si sono macchiate le mie mani:



E per rincarare la dose, ho anche trasformato le scarpone di quella Barbie che lasciava i timbri mentre camminava in pattini da ghiaccio. Ho applicato con eleganza mezzo stick di colla a caldo.


Mi pento e mi dolgo. Mea maxima culpa. 
Padre Maronno, redimimi.



martedì 17 dicembre 2013

ci piace Batman, ci piace com'è

Ci sono alcune piccole cose su cui la maggioranza della popolazione intergalattica si trova d'accordo.
Beth di Piccole Donne ha fatto la fine che meritava, gli uomini biondo platino fanno generalmente cagare (tranne Billy Idol e Sick Boy di Trainspotting), le mani che concretamente facevano i progetti di Art Attack non erano quelle Giovanni Muciaccia, le città dei Power Rangers erano fatte di scatole, Sherlock Holmes e Watson erano amanti, Ariel della Sirenetta non sapeva abbinare i vestiti.
E l'unico super potere di Batman sono i soldi. Almeno Iron Man l'hanno fatto simpatico nei film. Batman neanche ( ok che l'hanno fatto figo con Clooney e Bale, ma un po' di umorismo mica guastava). Solo ricco, spocchioso e lagnoso con la storia dei genitori.
Insomma, non ci vuole molto a schierarsi dalla parte dei nemici, per noi (plurale maiestatis) lettori di fumetti e guardoni di film-telefilm.
Ovviamente anche il 'mio' cattivo per eccellenza è il Joker, ma voglio comunque elencare i nemici che preferisco: il Cappellaio Matto, l'Enigmista ( mi innamorai di Jim Carrey), lo Spauracchio e Due Facce. Includerei anche Poison Ivy e Jeremiah Arkham, ma non è che siano proprio cattivissimi. Come Catwoman, finché se ne stava in disparte poteva fare la cattiva, ma quando poi ha ceduto al fascino del Bruce ha mandato tutta la cattiveria in vacca.
Tornando al Joker: penso sia il mio cattivo DC preferito. L'ho adorato fin da piccola e non so quando mi ero anche fatta un cappello da Harley Quinn, che però non mi entrava perchè ho la testa molto grande e da piccola sembravo una Bratz. Il mio Joker per eccellenza rimane Jack Nicholson, ma qualche giorno fa ri-ri-ri-guardavo quello interpretato da Heat Ledger e, cazzo, che bravo. Lo avevo snobbato. Mi piaceva, ma siccome era diventato così main stream, mi era un po' venuto a noia.
Allora, per espiare questa colpa, ho copiato una delle varie immagini che si trovano in giro per la rete. Così imparo a fare sempre la puzzona.
A fianco, un altro joker che avevo fatto credo in prima liceo, che ho ripescato recentemente mentre sistemavo - cioè buttavo- i disegnacci di educazione artistica e disegno tecnico.


venerdì 13 dicembre 2013

scarpe fosforescenti e TARDIS

Finalmente ho coronato il mio sogno: ho delle scarpe fosforescenti ( o fluorescenti? non so la differenza, beata ignoranza).
Purtroppo mi porto dietro questo trauma da quando ero piccola e tutti i miei amici - diciamo conoscenti- avevano le bull boys o le lelly kelly con le lucine. Neanche a dirlo, io no.
Io ero una hipster e avevo le converse smesse dai miei cugini e gli anfibi presi 'in crescita' numero 38 nonostante portassi un 34, che mi vanno bene ancora adesso.
Anche se va detto che, dopo molte insistenze, il mio paio di scarpette 'interattive' le ho avute anche io: aprofittando del buon cuore della nonna materna ( e facendo un compromesso con  il suo cattivo gusto) , sono riuscita a farmi comperare delle scarpette di vernice nera che suonavano la Lambada. Una figata, finalmente mi sentivo all'altezza dei miei compagni, finalmente potevo credere di correre più veloce e saltare più in alto. Ecco, sono durate una stagione, perchè causa pioggia  il meccanismo è andato in corto circuito e, oltre a ossidare mezza scarpa, suonava venti ore al giorno una Lambada in stile gotico-gregoriano che spaventava chiunque. Memorabile quella volta a messa in cui le catechiste me le hanno fatte togliere e le hanno imboscate nella sacrestia.
Dopo questo breve aneddoto della mia infanzia infelice per futili motivi, ecco qui le mie scarpette: nel barattolo di latta dei biscotti danesi che in realtà contiene le cose del cucito, ho trovato questo filo fluo che ho intrecciato e infilato nei buchi dei lacci. La foto nera non è un'ecografia ma un tentativo di immortalare i lacci al buio.


E parlando di pimpare cose, sono abbastanza soddisfatta di questa agendina che mi ha regalato nonsochi e che la mia amica aveva spiritosamente abbellito e che, con cartoncini vari (per dare spessore) e acrilici, ho trasformato nel TARDIS. Non è ancora completo, non so se fare le due finestre e l'avviso, in più devo passare il fissante. Ma sicuramente lo preferisco al 'puzzi' tra i limoni.


Ah bene, il computer non inserisce immagini. Sto stronzo.
Comunque, per le cronache della tecnologia: non va più nè il mouse, nè le cuffie che avevo preso tipo due mesi fa o neanche, nè il caricabatterie del telefono che ho ereditato da mio fratello.
Aggiorno appena posso, per quel che importa.



mercoledì 4 dicembre 2013

John Cena, bianconiglio e ancora sailor moon

Siccome il mio papà quest'estate ha fatto un ambo di incidente in moto con rottura dei piedi + rimozione di tumore dal pancione, mi ha ceduto il suo abbonamento annuale in palestra. Alla consegna del testimone, a fine agosto, ero gasatissima: già mi vedevo nei panni di Jane Fonda, con culo scolpito e resurrezione degli addominali. Ovviamente no.
La palestra è una sorta di brutta copia di quella del povero Mickey di Rocky, con attrezzi da guerra fredda e gestita da un Hulk Hogan locale, ex culturista e spacciatore di uova crude '' che c'hanno le proteine''. E il target dei clienti non è da meno: aspiranti wrestler over cinquanta unti e bisunti che sollevano delle quintalate e regalano un piacevole sottofondo di urli e ansimi, matricole di cinquanta chili che di wrestling ne hanno visto troppo ( e forse io appartengo a questa categoria) e al massimo sollevano la bottiglietta d'acqua, e vecchi che fanno ginnastica dolce ma che ci tengono a precisare che da giovani trombavano un casino.
Però la figlia del capo è un tesoro: solo che oggi mi ripeteva un po' troppo quanto fossi carina. E i manzi aspiranti Undertaker mi guardavano peggio del solito. Certo, avevo la maglietta della festa dello sport di quindici anni fa e i pantaloni dei Lakers dieci taglie più grandi, ma non puzzavo mica. Qualcosa non mi tornava, e, una volta in macchina mi sono vista nello specchietto retrovisore, ho capito tutto. Ero uscita di casa con in testa le mollette che avevo realizzato riciclando un cerchietto rotto -e un po' porno- di 99cents.


E, parlando di riciclo, ho anche fatto questa spilla della prima serie di sailor moon con lo scatolino di un ombretto finito della mia mamma, più acrilici, più brillocchi che ho colorato con acrilici.
Se penso all'anniversario di sailor moon e che sono vent'anni che sono intrippata, mi rendo conto di quanto io sia matura.


'' Your mom goes to college!''

lunedì 2 dicembre 2013

'' .. e se non ci vediamo più, ti faccio già gli auguri di.. ''

NO.
Breve auto analisi di una persona che passa Natali tristi.
Non li voglio i tuoi auguri di Natale, di capodanno e buone feste. Non li vuole la mia famiglia, siccome lo passo da sola. E non ricambio, non riferisco e non ''altrettanto a te e famiglia''.
In dicembre consiglio vivamente alla gente di evitarmi. Divento una persona disgustosa: se per undici mesi all'anno sono acida, cinica, stronza e negativa, in dicembre mi evolvo in un qualcosa di spregevole, perfido e infame. '' Quell'avido cupido pavido..''.
Non c'è maratona Telethon, tombolone di beneficenza, castagnata in piazza o adotta una pigotta Unicef che tenga. Divento la sorella molto cattiva del Grinch.
Quindi da due giorni è iniziata ufficialmente la mia annuale campagna di sopravvivenza al clima 'di festa': ma da dove viene tutto questo astio nei confronti dell'altrui felicità?
Bene, per scoprire la nascita di questo cattivone Marvel della bassa padana, occorre retrocedere di qualche anno, precisamente al Natale del 1996. Schiaccianoci in sottofondo, canto di Natale di Dickens in mente.
Mattina del 25 dicembre: una bambinona di cinque anni, grassoccia, con monociglio e buco in bocca causa caduta degli incisivi si sveglia tutta contenta. Sveglia il fratello di quattro anni e insieme corrono gaiamente in salotto per aprire il regalo di Natale. Il fratello trova la desideratissima Playstation con un botto di giochi inclusi nel pacchetto. La bambina, speranzosa di trovare la bambola di Sailor Mars, trova un cazzo di pigiama di flanella. Usato. Interruzione dello schiaccianoci per inserire l'urlo ROXANNE in versione Moulin  Rouge.
Era il primo Natale che festeggiavo coscientemente, i miei genitori erano in periodo buono, appena ritornati insieme dopo l'ennesima separazione lampo. Avevo chiuso un occhio sul fatto che si fossero dimenticati tutti del mio compleanno ( che è il 20 dicembre quindi sono della scuderia del ''regalo unico natale-compleanno'')*, ero davvero convinta che sarebbe stato un bel giorno. Povera ingenua.
Non mi ricordo se ho pianto o no. Ma da quel giorno ho giurato odio profondo verso il Natale. E, anno dopo anno, ho avuto conferma di quanto il Natale avesse giurato odio a me.


* tutti tranne un bambino di cui ero follemente innamorata, che mi aveva fatto gli auguri anticipati l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze. A pensarci piango ancora per la nostalgia.

martedì 26 novembre 2013

odi et amo quotidiani #3

Amo i ragazzi-uomini con l'apparecchio.
Odi chi non mangia la crosta della pizza e s'inventa che fa venire il cancro.
Odi anche chi non mangia la cialda del gelato.
Amo il borotalco.
Odi il ticchettìo di sveglie e orologi.
Amo togliermi le scarpe alla sera.
Odi chi tiene gli occhiali da sole e/o il cappello nei luoghi chiusi.
Amo chi parla in italiano con accento straniero; in generale amo chi parla una lingua straniera con il proprio accento.
Odi le madri che non sanno spingere dritto i passeggini-le carrozzine dei propri pargoli.
Amo vedere la gente che chiude le biciclette con il catenaccio.
Odi le orecchie e qualsiasi piega nei libri.
Amo togliere le etichette dalle cose.
Odi quando il lenzuolo si sfila dall'angolo del materasso.
Amo chiunque sia mancino.
Odi il rumore che fanno le cartine delle caramelle mentre le apri.

venerdì 22 novembre 2013

I, robot

Il mio malandato rapporto con la tecnologia oggi ha subìto una lacerazione. Già la modernità ce l'ha con me, e a forza di tirare, la corda si spezza ( ma chi, cosa?? ).
Stamattina mi sveglio e noto che la mia amatissima sveglietta fa tipo le 25.15. Convinta di essere in un episodio di X-Files, mi alzo tutta trafelata, controllo il telefono e.. praticamente mi cago in mano: è spento, non si riaccende, non risponde a niente. Comunque, erano le 6 e qualcosa. Faccio una colazione dei campioni, tentando di sistemare (ovvero sbattendolo un po' e soffiando in ogni fessura) il cellulare, mi preparo e esco. In macchina c'è un piacevole odore di risotto ai funghi ma non si accende la radio. Sempre più convinta di essere nel mirino degli alieni, della cupola di Stephen King, di Padre Pio e di qualche hacker della CIA ( egocentrismo level pro), in treno provo a accendere l'i-pod e, neanche a dirlo, funziona neanche quello.
In serata- cioè un'ora fa- tutta stizzita, sono andata in un negozio di smanettoni. Volevo giustizia. Mi serviva un capro espiatorio. La diagnosi è che ormai sia il telefono sia l'ipod sono vecchi e ci sta che non funzionino più e che ripararli mi costerebbe come prenderne di nuovi. Macolcazzo, sono gli alieni.
E poi ci rendiamo conto che chiamano 'vecchi' dei cosi che hanno si e no sei anni? Ma dove andremo a finire? Ma il valore delle cose? Qui una volta era tutta campagna. E io per andare a scuola facevo mille chilometri a piedi. E quando hai sete non c'è niente di meglio di un bicchiere d'acqua.
Invecchiata pure io e con la coda tra le gambe, sono tornata a casa.
Ma, tornando a casa, mi sono fermata dal calzolaio. Avevo portato a sistemare un paio di scarpe che adoro, che ho dalla terza media quando tutti facevano il mutuo per le silver nike, che comprai con la prima paga da baby sitter ( in mega sconto a tipo sedici euro o meno, forse), che rappresentavano lo sbocciare del il mio cattivo gusto.



Le cose si possono aggiustare. Nuove non tornano, ma ci si accontenta.
Sono le persone che se si rompono son cazzi. Le schegge feriscono. Le ferite sanguinano. Le cicatrici restano. E ''when a heart breaks no it don't break even''. Chiuso sipario, applausi.

Ora sono in casa: la sveglietta (che di anni ne ha ventuno) continua a segnare orari da Melevisione. Telefono e i-pod sono in attesa di una degna sepoltura. Di nuovi non ne compro sicuro. Piuttosto prendo un gufo. Ma le mie scarpette sono ancora qui.

sabato 16 novembre 2013

sciolgo le trecce ai cavalli

 Superficiale esame di coscienza: critico tanto i capelli degli altri, senza guardare la trave nei miei occhi, come direbbe il prete che mi ha fatto catechismo per millemila anni.
Ho dei capelli che neanche la fusione di Raperonzolo e la Medusa. Neanche quella di Goku sayan di terzo livello e il cugino Itt. Neanche quella del mocio Vileda e Edward mani di forbice. Neanche Satomi di Kiss me Licia e Slash dei Guns. Neanche Telespalla Bob e Bon Jovi dei tempi d'oro.
Sono brutti, ma brutti brutti. Di base non sarebbero neanche malvagi, perché ho un discreto boccolo naturale. Ma se ci aggiungiamo che alla prima molecola di umidità che percepiscono ( e in pianura padana non è umido, è tropicale) si arruffano, che anche se sono pochissimi fanno massa, che non vado dalla parrucchiera da due o tre anni, che ho delle ciocche grigie da quando avevo 10 anni, che la piastra non li piastra, che.. diciamola tutta: non ho la pazienza di starci dietro. Shampoo-balsamo-phon se è inverno, sennò anche senza phon. Risolvo con trecce o, da brava ballerina dei poveri, cipolle-chignon.
Ma adesso li vorrei tagliare a maschietto. Se solo non avessi un faccione a luna piena-sole dei Teletubbies che mi fa sembrare una chiattona con ogni taglio che vada sopra le spalle. Sì, anche io ho vissuto il trauma del taglio a caschetto-con-la-frangia-fatto-in-casa almeno fino ai dieci anni, e i capelli più corti di un certo livello mi portano alla mente questi ricordi spiacevoli.
Quindi non so come sistemarli. '' Non mi sento in ordine''.


lunedì 11 novembre 2013

braccioli e penna lunare

C'è quel momento nel tardo pomeriggio della domenica in cui tutti i pianeti si allineano e ti mostrano la bruttezza delle cose, della vita, del mondo (oltre alla palese bruttezza di te stessa).
E, come se gli astri non ti avessero già abbastanza in antipatia, ti arriva la telefonata che dimostra che al peggio non c'è limite:- ehi, ti va di andare in piscina a farci due vasche?-. Maccerto, perché no! 
Non vedo l'ora di socializzare, indossando un costume che valorizza ogni rotolo del mio corpo, una cuffia che mi fa sembrare Roger di American Dad e gli occhialini appannati del Professor Farnsworth di Futurama.
Non ho addosso il pigiama da stamattina, le cispe raggrumate negli occhi, il trucco della sera prima che mi fa sembrare un incrocio tra un panda e un quaterback, e soprattutto: non è da due mesi almeno che non mi depilo le gambe.
Rassegnata e depilata a macchia di leopardo (e quindi infreddolita), vado a cercare il costume, gli occhialini e la deliziosa cuffia antistupro.
E sul fondo della scatola della ''roba da bagno'' trovo un tesoro: i miei adorati braccioli di Sailor Moon, regalati per i dieci giorni di mare dell'estate del 1995! 
Li ho messi in borsa e li ho addirittura sfoggiati in piscina, dopo ben sei faticose vasche a dorso e qualche mezza a rana. Mi stanno sempre benissimo, sarà che ho i bicipiti definiti.



E parlando di Sailor Moon - siccome tratto poco l'argomento- ho fatto due calamite con della pasta che mi si stava seccando ( la pasta Modena della Padico) e dovevo assolutamente evitare di buttare. Tengo cuore tirchio.Ho fatto la penna lunare e lo scettro della prima serie ( crescent wand): li ho fatti un po' a memoria, ma alla fine un po' ci assomigliano.

martedì 5 novembre 2013

Halloween e scarpe incoerenti

Allora, passato un buon Halloween? eh? si, eh?
Anche io. Bazinga.
Ho questa allergia a Halloween, fin dalle elementari quando dovevamo imparare in inglese quella storia menosa del poverissimo Jack O' Lantern.
Perché mi sembra solo una scusa più valida di altre per vestirsi da strappone e comportarsi da ninfomani. -Sì! quest'anno mi vesto da diavolessa-streghetta-gattina-infermiera-biancaneve birichina: ho già la mini inguinale, le calze a rete, gli stivaloni bondage e la crema con i brillantini e il sangue finto arancione! YOLO! e non mi copiare il vestito, se sei una vera amica-.
Non mi sono mai divertita alle feste di Halloween. Nelle discoteche con il festone a tema con l'ospitone special dj set che gira e rigira è Gabry Ponte.
Il mio contributo per questo Halloween (Aulin, come dice la mia nonna) è stata la zucca bollita in pentola a pressione, oh quanto amo la zucca bollita. E non si critichi la scarsa igiene dovuta al gatto sulla tavola, perché lo sappiamo tutti che '' poi col calore i batteri muoiono''. E quel che non ammazza, ingrassa.


Eppure dovrebbe piacermi Halloween, come dice una mia amica :- a te 'ste cose macabre ti attizzano..-.
Sarà che spesso non condivido le mie stesse idee.
E a proposito di personalità che fanno a pugni: oggi, dopo tre anni che ci rimuginavo, mi sono finalmente arrivate le Lita ( trovate a 30 e dico 30 euro, mi galvanizzo troppo quando risparmio e divento sfacciata) che ho preso su ebay. Mi sento troppo caciotta*. E la settimana scorsa mi sono arrivate delle creepers da oasap che avevo puntato da un annetto (prese con millemila coupon, obviously).
Perché risparmiare per cose serie tipo quel cigolio che fa la macchina, quando puoi spendere la sudata paga della settimana nel superfluo?
" - Anche il capitano del Titanic lo diceva:- ma no ma no, è solo un rumorino! Da niente!- "




* si, sono fan delle caciotte medio cesse su facebook. E se sapessi come fare linkerei la pagina perché merita di essere divulgata. Da me poi? Che megalomane.

martedì 29 ottobre 2013

truccosella e assorbenti

Anche detto haul makeupposo, come le vere fashion-make up-nail bloggerss.

Arriva quel momento ogni due anni circa, in cui mi ritrovo con tutti i trucchi finiti.
Perché, la mia strategia consiste nel lasciarli finire tutti (o almeno un bel po': le matite per occhi, per esempio le ho dal giurassico), usare campioncini finché non smaltisco un bel po' anche di quelli ( ovvero fino a quando ho solo fondotinta e correttori di dieci toni più scuri del mio naturale colorito da larva) e poi fare un giro unico toccata-e-fuga al truccosella con le offerte migliori. L'arte del procrastinare.
Ebbene, la settimana scorsa è giunto il d-day: attacco audace su ben tre fronti ( altroché kamchatka del risiko), oviesse, beautystar e tigotà con obiettivo-budget sotto i venti euro. Questo il bottino di guerra:


I rossetti sono entrambi color carne-nude, perché so usare solo quelli ( per le seratone bombastik), il resto sono correttori, cipria che uso per un po' tutto e mascara ( sempre per le bombastik).

Oltre ai trucchi sono riuscita a permettermi anche il deodorante, la crema viso e gli assorbenti. Con l'ennesima inutilissima rumorosissima custodietta in metallo. Non riesco a controllare la mia avidità, non so perché continuo a accumulare quelle custodie, non so cosa farci e solo nel bagno giù ne abbiamo messe insieme una mezza dozzina


Comunque, abbastanza soddisfatta della riuscita della missione, torno al campo base. E l'indomani (cioè domenica, l'altroieri) mi sveglio con un delizioso connubio di congiuntivite e herpes al labbro ( ero una creatura inguardabile, sembravo Rocky dopo l'incontro con Drago; ad ora sto riprendendo le sembianze umane).
Sarei dovuta andare al reparto chirurgia plastica, mica al truccosella.

mercoledì 23 ottobre 2013

overdose di spongebob

Diciamo che oggi non avevo 'sti gran impegni. Quindi ho fatto la brava donna di casa ( in queste occasioni mi trasformo in casaLinda): ho tagliato l'erba e le siepi, ho lavato il bagno e la cucina, cambiato i letti, fatto la spesa e, il peggiore di tutti i mali, ho stirato la roba estiva per il cambio armadio.
Che poi il mio cambio armadio consiste nel tirare fuori i maglioni invernali da una di quelle scatole in cartone plastificato autodistruttivo (coi gattini e gli orsi polari) e ri-riempirla con le magliette estive.
Ecco, mentre stiravo invocando teatralmente l'aiuto di qualche divinità del focolare, mi sono resa conto che su venti magliette che ho (di quelle compere, non ereditate da cugini,fratelli,amici), diciotto hanno stampe di film o cartoni e tra questi, tre sono di spongebob.
E con le felpe e i maglioni la media di bon ton è più o meno la stessa. L'appretto e la patacca sul muro sono quel tocco di classe in più:


E le mie bambole (Dynamite Girl Neve chilly factor e Poppy Parker In the air) non sono da meno.


Chi va con lo zoppo..

domenica 20 ottobre 2013

the book was better

Mio fratello si sta riguardando per la millemillesima volta la saga di Harry Potter.
Complici Sky cinema, il clima esterno da Silent Hill (invasa dai dissennatori, se possibile) e la generale apatia stagionale. Quando c'è brutto tempo lui guarda sempre saghe: tra le più gettonate di sempre, oltre a Harry Potter, ci sono i Rocky, i Pirati dei Caraibi e i Matrix. Anche se quest'anno stanno acquistando punti i James Bond.
Comunque, anche se adoro Harry Potter e tutto ciò che lo riguarda, i film non me li riesco proprio a fare piacere.
Certo, conosco i copioni a memoria in inglese e in italiano di tutti e otto i film (modestia a parte, s'intende). Certo, ho una cotta per Tom Felton e Christian Coulson  da anni (ma le mie cotte durano molto, ma molto davvero). Certo, Harry Potter e la pietra filosofale è stato il mio primo film al cinema dai tempi del Gobbo di Notre Dame ( da piccola il mio papà mi ha portato al cinema solo per Il Re Leone e Il Gobbo di Notre Dame, traumatico fu il rifiuto per il Titanic). Certo, il jingle ( è la colonna sonora?) non poteva essere più azzeccato.
Ma i libri sono meglio, non transigo. E non ho la puzza sotto il naso, ho solo ragione.
Così, presa dallo snobbismo, ho scritto su questa canotta. Ottima per l'estate; ma anche in inverno, 'da sotto' per quelli che, come me, se non mettono la canottiera dentro le mutande, poi prendono freddo e si riducono col cagotto.


In più, per stare in clima HP, ho fatto due calamite ( oh, quanto amo le calamite) con le varie paste (fimo, premo, sculpey..) di scarto. Ho fatto un piacevole collage di foto con paint:


' [...] Nemici dell'erede tremate.'

mercoledì 16 ottobre 2013

spleen, cerotti e doctor Who

In questo periodo mi puzza la vita. Quoto costantemente (e mentalmente, per la salvezza di chi mi circonda) Edgar Allan Poe e Victor Hugo e mi faccio delle paranoie peggiori del solito. Sono più pallosa di Leopardi. Non dico che non ci siano momenti piacevoli ogni tanto (stamattina per radio hanno messo un infilata di gran belle canzoni e quanto mi gasa sentire delle canzoni che mi piacciono per radio), ma il mio disagio esistenziale è molto marcato da un paio di mesi a questa parte.
Come mi disse una cara persona :- you're a weird sad girl which lives a weird sad life.-
E come mi dice la mia mamma :- Allegria portami via e voglia di vivere saltami addosso.-

Per rimarginare queste mie ferite ( datemi un leggio, un costume di scena e un occhio di bue), dopo pranzo ho preso il fimo e ho fatto questo bracciale-cerotto. Non ho le maniche lunghe, ho solo le braccia pelose.


E mentre avevo le mani in pasta, ho fatto dei pezzi del TARDIS del doctor Who seguendo un tutorial di puddingfishcake su youtube. Devo essere onesta: il doctor Who non è nella rosa dei mie telefilm preferiti, ho visto solo le stagioni della serie iniziata nel 2005 (certo non perché Matt Smith mi fa sangue), ma a volte se ne escono con delle idee che trovo semplicemente geniali.


- But you're not armed!-
- I am.-
- What with?-
- Overconfidence [...].-



venerdì 11 ottobre 2013

Elvis e scaldamuscoli

Ieri è stata una giornata da sclero: un aspirante stupratore mi ha molestato per un'oretta ( a proposito, volevo ringraziare quel caro ragazzo che ha avuto il buon cuore di togliermelo di dosso con maschio vigore e consegnarlo a quella pippa del controllore) inseguendomi per i vagoni del treno, un motorino mi ha investito per metà, lasciandomi con piede e polpaccio lividi e scorticati (ovviamente della gamba sinistra, che è quella buona),  ho avuto una mezza crisi isterica durante un esame (dopo solo due ore di colloquio e otto ore di attesa) e ho peggiorato la mia precaria situazione sentimentale.
Ma oggi è un piacevole giorno da spongebob: sì, sono a casa con la febbre e la gamba gonfia. Ma c'è freddo col sole, ci sono i Mumford e sons come colonna sonora (interpretati da me stessa), c'è odore di foglie secche, c'è la zucca nel forno per stasera, ci sono le magliette infilate dentro le mutande per tenere calda la pancia e i pantaloni dentro le calze per tenere caldi i piedi.
In questi giorni mentre tiravo fuori i pigiami (che non sono altro che vestiti smessi) da freddo, ho trovato un paio di fuseaux ormai al tramonto della loro esistenza. Progettone di riciclo due in uno: con la parte sopra (quella di culo e cavallo) ho rimediato un paio di pinocchietti sempre buoni per palestra e danza, mentre le gambe le ho promosse a calze-scaldamuscoli.
Da notare i polpaccioni da attaccante del Manchester United ( '' ..sfoggiando le sue gambe stranamente giovanili'').


Oh, e ciliegina sulla torta di questa giornata di beatitudine: è arrivato il giftset di Elvis e Priscilla trovato alla metà della metà del prezzo originale, che desideravo da cinque anni, che non credevo avrei mai preso, che pensavo si fosse perso perché in viaggio da due mesi, che è una goduria immensa guardarselo.
A cosa servono gli amici, quando hai delle bambole? Lo so, mi compatisco già da sola.


 Stitch approves.

domenica 6 ottobre 2013

Pirandello, Dexter e Iron man

Posso scegliere d'approfondire qualsiasi materia esistente al mondo (considerando i miei limiti non indifferenti), ma come è come non è, alla fine finisco sempre a studiare Pirandello (e Maria Stuart). Sono i prezzemolini dei miei studi, e col tempo ho imparato a farmeli piacere.
Al liceo Pirandello era il mio spauracchio della letteratura italiana, lo detestavo quasi quanto Kant o Catullo. Oggi è un fedele compagno di studi. Non importa che tu stia studiando il sincretismo culturale in sudamerica o le sette religiose del medioriente ( e neanche che tu sia leone o gazzella): ci sarà sempre un accenno a Pirandello.
Neanche a dirlo, per l'esame che sto preparando, siccome non bastano una decina di libri più i manuali, devo produrre un power point sulla sua novella 'Il ventaglino'. Che non c'azzecca una verga con la materia, ma gli ordini sono ordini.
Una volta partorita la presentazione (lasciamo perdere il risultato imbarazzante e il fatto che non so fare scorrere le diapositive, se si chiamano così), ho addocchiato il mio di ventaglino e ho avuto un'ideona. Era l'omaggio (bomboniera?) di un qualche matrimonio passato, che tengo nel portamatite del computer per affrontare le luride giornate di studio estivo.
Mentre apro i colori acrilici per mettermi all'opera, il rosso mi fa una sputata che neanche il ciclo nei giorni clou. Ovviamente prende in pieno il ventaglio. Perciò, con qualche macchia in più fatta di proposito, è nato il mio ventaglio a tema Dexter:


Un altro creativo incompreso è mio fratello. La sua anima di interior designer ha deciso di abbellire la zona notte (che onestamente è davvero squallida) con una gigantografia di Robert Downey jr, nell'ultimo film di Iron Man, che -garantito- si è procurato molto lecitamente in qualche cinema.
Gli ho attaccato alla mano il mio phon, perché sono simpatica.




'' We have an elephant in the room, and its name is sex.''



mercoledì 2 ottobre 2013

frigo deserto e fotocopie

Oggi erano tutti, ma dico tutti, vestiti uguali. Più del solito.
Tutti i ragazzi con il ciuffo meticolosamente disordinato, i jeans stile acqua in casa-sugli scogli per vongole, e i rayban wayfarer; che non vorrei dire, ma oggi pioveva e c'era un buio dell'apocalisse.
Tutte le ragazze con camicia di jeans o peggio con finte casacche del basket-hockey, leggins aztechi, unghie pittate a cazzo e rayban wayfarer. Ne ho avute davanti quattro per un tratto di strada e mi sono dovuta contenere perché facevo delle smorfie talmente ero concentrata a trovare le differenze tra loro. Stessa borsa borbonese, stesso telefono con cover di gomma con le orecchie da coniglio, stessi leggins tribali, stesse camicie di jeans, stesse superga, stesso colore di tinta shatushata.. Erano fotocopiate, dei cloni l'una dell'altra. Come disse Filottete a Hercules :- Usa la testa!-
Io comunque faccio tanto la sborona sofisticata, ma una volta a casa ho visto che ero vestita uguale al mio gatto Giulio:



Sì, ho la collana di P-chan di Ranma.
E siccome sto affrontando dei piccoli problemi di cuore (affrontare è una parolona: non so gestire le mie emozioni, quindi tutto si riduce in un alternare pianti a urli contro il mio cuscio.. che immagine patetica da telefilm per adolescenti), arrivata a casa non volevo fare altro che abbuffarmi di qualsiasi cosa, svaccarmi sul divano e guardarmi il finale di Breaking Bad, a causa del quale sto evitando qualsiasi sito internet per paura di spoiler. E invece sono qui al computer, perché il mio frigo è vuoto. Vuoto come i miei condotti lacrimali.


Comunque l'ultimissima di Breaking Bad me la vado a vedere lo stesso.
'' Wanna cook?''

domenica 29 settembre 2013

odi et amo quotidiani #2

Amo il the freddo al limone.
Odi i pedoni che attraversano la strada in diagonale.
Odi i burattini e le marionette. Pinocchio al rogo.
Amo le coppie anziane che si tengono per mano.
Odi i fantasmini con le ballerine.
Amo ordinare i colori appena tirati fuori dalla scatola.
Amo l'odore del bucato degli altri.
Odi le gravide che mettono i vestiti aderenti in microfibre sintetiche. Odi ardentemente quelle in bikini.
Amo saltare la corda.
Odi i fagiolini.
Odi i musical con le canzoni tradotte in italiano e ogni film, telefilm, serie doppiati in italiano.
Amo, di conseguenza, qualsiasi cosa sottotitolata.
Amo le suore con le scarpe da tennis.
Odi chi tiene lo zaino davanti sulla pancia per paura che se lo tiene normalmente poi lo derubano.
Amo gli uomini con  le ciglia lunghe.
Amo le signore che a messa anticipano le parole del prete.
Odi fare sessioni di stretching per digitare il pin del bancomat nei terminali col filo corto mentre il cassiere guarda altrove teatralmente.

venerdì 27 settembre 2013

cuffie e matite

Alla fine le mie cuffie da aviatore-cecchino che uso al computer mi hanno abbandonato. Per un po' di tempo ho usato quelle a pastiglia dell'i-pod, ma non c'è niente da fare: io al computer voglio sentirci meglio dei Power Ranger nel megazord.
Perciò ne ho preso un altro paio: niente sboronate del genere Beat. Il mio budget era sotto i dieci euro, e le più decenti che ho trovato erano queste mozzarellone che neanche i dj più tamarri.
Tempo di arrivare a casa e le ho riempite di pois (molti, ma molti di più di quelli in foto):


Mentre cercavo gli indelebili per fare i pois, mi sono rovesciata addosso il mio scatolone fabbricone. Tra le millemila cose c'era anche una vaschetta del gelato piena di mozziconi di matite colorate (o pastelli, non ho mai capito come si debbano chiamare). Attacco d'arte garantito: le ho pulite per bene (alcune risalgono ai miei anni d'asilo) e c'ho fatto un portamatite (come base ho usato un sottobicchiere di sughero). Poi, per sicurezza ho dato una mano di fissante.


è molto in stile 'Paint your life', ma a dirla tutta, penso di aver copiato un progetto visto lì. Sì, quando la mia mamma guarda Real Time sbircio spudoratamente, inutile fare la snob.

domenica 22 settembre 2013

got milk?

Domenica regolare.
Solita angoscia pre lunedì fin dalla sveglia. Naturalmente prima di quanto speravi (avessi sperato?), siccome i pensionati del vicinato si sentono in dovere di tagliare l'erba o la siepe verso le sette e mezza di ogni domenica mattina. Non li ferma pioggia, sole, grandine, agosto, dicembre. Solita colazione dei campioni. Solita ricerca di escamotage per non studiare perché è domenica. Solita uscita antimuffa per non studiare.
Parlando di colazioni: mi incuriosisce sempre molto sapere in cosa consiste la colazione della gente che incontro. Non so perché. Sì invece: perché per me è cosa sacra. Io sono da latte,cereali e mokona di caffé.
 Adoro il latte freddo. E non potevo non avere un debole per il Korova Milk Bar di 'Arancia Meccanica'.
Oggi ho finalmente passato il fissante su questo pannello di compensato e cartone che ho dipinto in acrilici, ispirandomi al muro del bar del film (uno dei pochi che, a mio parere, tengono testa al libro da cui sono tratti):


'' Right Right?''


mercoledì 18 settembre 2013

dente avvelenato

Da qualche giorno ce l'ho col mondo intero più del solito.
Perché hanno aumentato il prezzo dei miei biscotti da battaglia* preferiti. Perché dormo meno di quattro ore a notte da troppo tempo. Perché non ho i soldi per pagare la rata dell'università né per riparare la macchina. Perché non riesco a finire 'Inferno' di Dan Brown, talmente mi annoia. Perché devo badare una povera cagnolina di sedici anni incontinente, cieca-sorda ( '' più patetico di quella volta che stavo giocando con quella sordo-cieca di hellen''), zoppa e con la bronchite che la fa respirare come Darth Vader. Perché devo dare un esame sulle chiese ortodosse, che, essendo argomento ristretto, mi sta costringendo a leggere mezza biblioteca d'Alessandria. Perché questa casa non è un albergo e perché  '' nemmeno dentro il cesso possiedo un mio momento''.
Per questi e svariati altri motivi, oggi ho indossato questo discreto anellone con la mela avvelenata di Biancaneve che ho fatto in fimo tempo fa. è figo perché il verde è fosforescente e mi fa passare per un po' la voglia di avere delle scarpe con le lucine. 

Comunque io odio Biancaneve. Lei e Cenerentola sono le peggio principesse, per me.



* sono quelli da un euro al chilo, con i quali puoi sostituire tutti  i pasti che il frigo perennemente vuoto ti impedisce di preparare. Masterchef a chi?

mercoledì 11 settembre 2013

biondo platino

Stavo parlando con una ragazza che fa la parrucchiera.
Conversazione abbastanza superficiale tra conoscenti, quando questa lancia la bomba:- Ti vedrei bene biondo platino come me.- Lei ha un taglio alla Madonna nel video di 'True Blue', sopracciglio scuro e selvaggio compreso.
Mi si palesa davanti agli occhi l'inquietante visione di me stessa col capello biondo, il monociglio nero e l'ombra del baffo inutilmente decolorato.
Non mi sono mai tinta i capelli ma non ho proprio niente contro i capelli tinti. Anzi: c'è solo un colore di tinta  che non sopporto ed è il rosso scuro-bordeaux. Ma il biondo platino con le sopracciglia scure, così come la ricrescita chiara sotto i capelli neri tinti mi fanno stare male fisicamente. Non vengo pagata per declinare la parola " tinto".
Una volta a letto, facendo il resoconto della giornata, ripenso al dramma del biondo platino-sopracciglia nere e realizzo un fatto sconvolgente: ho parecchie bambole con queste traumatiche caratteristiche.
Coerenza livello master.
Alcune nella foto:

da sinistra: Maya (Poppy Parker baby it's you), Ottavia ( FR nu face Erin making a scene), Cherry ( Dynamite Girl Aria boogie beach) e Nikita ( Monsieur Z summer babes sizzle).

E per la rubrica "clicca mi piace se hai un cuore", ieri ci hanno portato questo orfanello sputacchiello, che abbiamo chiamato Giulio.


Ovviamente calorosa accoglienza da parte degli altri nostri gattoni. Mobbing al quadrato.

sabato 7 settembre 2013

Azkaban e pigiami

Oggi ho ricevuto tanti complimenti per i pantaloni che indossavo.
 :-eh, ma dove li hai trovati?-,- ma sono troppo alla moda!-, - sì, adesso vanno quei modelli a pigiama!-. Erano di mia mamma quando era giovane e bella, quindi si parla di un trentennio fa. Direi che sono vintage, ma la realtà è che sono solo vecchi. Li metto da una decina d'anni perché sono comodi all'infinito e mi hanno sfottuto oltre l'infinito. Perché, onestamente, sembrano davvero pantaloni del pigiama.
Ma adesso vanno di moda, quindi giù con i complimenti. Che comunque fanno sempre bene alla mia autostima, che magari decide di uscire da sottoterra per un po'.

Curiosità sullo smalto che indosso ( fashion blogger attente che arrivo): è quello Layla che era in omaggio con donna moderna. Ho notato che i due che mi hanno regalato ( non prendo donna moderna: ne ha preso uno mia nonna e uno mia zia che non usano smalti) sono identici a due che avevo già. ''Curioso.. davvero curioso''.


A proposito di Harry Potter (per chi avesse colto la citazione di Olivander), ho finito un altro progetto d'avanzi: il 'badge' di Azkaban di Sirius Black a grandezza naturale. Fatto semplicemente con cartone, carta igienica-e-colla, acrilici e fissante.



Lo voglio appendere in camera, per darle quel tocco di eleganza ( e allegrezza) in più.

mercoledì 4 settembre 2013

ombretti e deodoranti

Oggi in treno mi si è seduto accanto un soggetto che puzzava. Niente di nuovo sul fronte occidentale. Ma è il tipo di puzza che faceva che mi ha nauseato: mi ha sconvolto che facesse la stessa identica puzza del porto di Cesenatico. Che, per chi non lo sapesse, è una di quelle puzze che ti senti addosso fino alla doccia. Come l'odore dei ristoranti o delle classi di scuola ( a tempo pieno, non a mezza giornata) o delle stalle delle mucche in inverno.
Arrivata a casa, quindi, sono corsa in doccia per togliermi il fetore di dosso e, una volta uscita, siccome ero focalizzata su puzze e profumi, ho notato che in bagno abbiamo un esercito di deodoranti. Tipo crociata contro le ascelle fetenti. Siamo in tre e abbiamo nove deodoranti. Io onestamente uso solo il borotalco roll on da una decina di anni, e non mi ero mai accorta della squadra di deodoranti che mio fratello e la mia mamma stavano allenando. Ecco una foto di classe ( il mio è il terzo da sinistra nella fila di mezzo):



Inoltre, mentre cercavo la crema per i calli ai piedi (sex bomb), ho fatto cadere la mia borsa dei trucchi, disintegrando gli unici ombretti che ho. Allora ho fatto la figa e mi sono detta:- è il momento di farti la tua palette, come le makeup guru di 15 anni su youtube.- Ho rianimato quei poveretti che si erano polverizzati con l'alcol e poi li ho tutti incollati in questo specchietto, raffinatissimo omaggio di qualche parrucchiere.


Ora devo solo filmare un video tutorial su degli smokey eyes per un san valentino da urlo o per una notte in disco with friends.

domenica 1 settembre 2013

convivenza con me stessa

Sono tornata. Sono triste. Perché sono stata bene lontana da casa. Perché ho una vita insignificante, perché sono piena di paranoie, perché non ho uno straccio di soddisfazione.
Perché in Polonia mi sono stracotta di un ragazzo meraviglioso, che col cazzo che mi vuole rivedere fuori dal contesto 'sveltina estiva'.
Perché il mio destino di vecchia gattara sola e matta si sta delineando davanti ai miei occhi. E io non faccio altro che osservarlo.
Santo cielo, che persona pallosa che sono.
' Res sacra miser'.


Provando a distrarmi dall'invaghimento del sopracitato, oggi ho montato questa collana, con un mega ciondolo di una pistola. Non ne capisco assolutamente niente di armi, so solo che dovrebbe essere un modello J, ma non potrei evidenziare meglio la mia palese ignoranza.



Posso solo dire che mi sentivo un po' la sorella molto brutta di Fujiko di Lupin.

- ..uno era un armadio a due ante. l'altra era una donna, cioè una vecchia.. ecco, come la descriveresti?-
- la nonna brutta di dracula.-
- proprio così.-




mercoledì 21 agosto 2013

Davy Crockett e partenza

Domani parto. La valigia è pronta, treni-aerei-ostelli sono prenotati, io sono depilata ( prima ceretta sotto le ascelle della mia vita: sinfonia di urli stile 'Livin' on a prayer') e la famiglia è avvisata nel caso dovessero notare la mia assenza.
Poi ho spazzolato anche i gatti, così oggi a casa eravamo tutti lisci come il culo di un bambino. E con i peli in eccesso - dei gatti, non miei- ho fatto un delizioso cappellino modello Davy Crockett a Rocco:


Vado a darmi l'ennesima passata di crema, perché ho le ascelle in fiamme. 'Burn, baby burn'.







venerdì 16 agosto 2013

forcine e Lagerfeld

Allora, parliamo delle forcine (o non so come si chiamino: mollette, fermacapelli, ciappi.. forse ciappi è dialettale)  per capelli. Tabù.
Dove cazzo spariscono? Perché se me le metto io in testa a me stessa, le ritrovo il mese dopo sul divano della nonna della mia amica o nel baule della macchina di mio fratello? Sono delle perenni, fetenti latitanti. Sono ovunque, ma non le vedi. Come l'amore dei 'passi dell'amore', che è come il vento: lo senti ma non lo vedi. E se lo vedi ha la leucemia.
Perché se ne compri un pacco da cento, la settimana dopo ne trovi solo due attorcigliate a un rozzo di capelli e una incrostata di dentifricio secco?
Così, per risparmiarmi la caccia alla forcina almeno in viaggio, ho incollato una calamita sul fondo di questa scatolina ( che mi hanno regalato con delle scarpette per le barbie), e ho incollato al coperchio una stampa di Spongebob-Karl Lagerfeld (di Mike Frederiqo), che poi ho protetto con lo scotch-nastro adesivo.


Ho fatto la prova con le graffette e se ne stanno belle ferme ( la gomma di Raichu è un surplus). Non avevo forcine a disposizione. Strano.

mercoledì 14 agosto 2013

regali e borchie

Sono contenta che la moda delle borchie si mantenga per più di una stagione, perché io sono una fan delle borchie. O come dice la mia amica, sono solo una punk mancata. In ogni caso, almeno adesso per prendere delle borchie non devo aspettare dei mesi che arrivino da hong kong ( siccome le prendo da prestigiosi ebay stores a 99cent con la spedizione gratis) o avventurarmi nei peggiori bar di caracas ( aka la parte alta della montagnola a bologna *).
Con un paio che erano fuori misura e con un laccio di scarpe (nuovo, di quelli di riserva che sono nella scatola con quella sabbietta che assorbe l'umido) ho fatto questo bracciale, che oggi indossavo con un altro --> mezzo borchiato anche lui.




Quest'ultimo (colui il quale) l'ho poi 'regalato' alla morosa di mio fratello. Lei, infatti, mi ha 'regalato' una canotta che non le piaceva, presa in un raptus di shopping compulsivo ( e onestamente ne ha parecchi).
Ora, io non essendo abituata a ricevere regali, reagisco sempre in modi imbarazzanti. Che Sheldon di Big Bang Theory mi fa una pippa. Non sapendo abbracciare, inizio una litania di 'grazie' che neanche le suore coi baffi e al massimo dò pacche sulle spalle stile padri americani orgogliosi dei figlioli-campioni. In aggiunta oggi le ho praticamente lanciato il bracciale, per ricambiare la gentilezza. E il premio 'socially akward' della settimana va a me stessa.
Ah, la canotta è questa meraviglia:



* che non ha assolutamente niente che non vada, solo che il fumo passivo di canna mi fa venire una fame incredibile e quando ho fame divento cattiva.

giovedì 8 agosto 2013

truccosella, bradipi e one piece

Questo pomeriggio ero a casa: pensavo di trascorrere un paio d'ore in un buco nero fisico-cognitivo, ma ho dovuto accompagnare (abbiamo una macchina dal meccanico) la mia mamma a 'truccosella'*. Alle due di pomeriggio, perché dopo coi saldi c'è gente. Con la bellezza di 43 gradi all'ombra. Con il mezzo cocomero che ti eri spazzolata per pranzo a metà tra intestino e vescica.
Neanche a dirlo, è stato uno strazio. Perché è come me: per comprare una cosa ci deve pensare tanto, ma tanto. E ancora. E per chi assiste alla meditazione è irritante. Almeno io ho la decenza di andare sola. E soprattutto non sono tirchia come la mia mamma che può vantare un braccino talmente corto che passerebbe per amputato.
Dopo tre ore di calcoli, comparazioni, bilanci e commesse che posso aiutarla, se le posso essere utile, se ha bisogno mi dica e stoica resistenza della sottoscritta alla piscia, siamo tornate a casa. Con una crema viso da 3.89 euro e un dentifricio da 90 centesimi.
Scazzata all'inverosimile, dopo una corsa in bagno che neanche Bolt, mi sono calmata con fimo e compagnia.
Ho fatto questi toast con salse a tema one piece ( uno sarebbe Rufy-Luffy-Rubber e l'altro suo fratello Portoguese D Ace):




E, seguendo il tutorial di Funkypinkgal su youtube, questo bradipo che diventerà una collana decisamente sobria.

Poi stavo facendo un minion (da Despicable me) per la morosa di mio fratello, ma, causa avambraccio nerboruto, l'ho schiacciato per sbaglio. Hulk polverizza.




* truccosella sono tutti quei negozioni della serie di limoni, douglas, la gardenia, acqua-sapone.